Il concetto dell’anziano come coprotagonista della nostra società, si è fatto strada solo da pochi anni. E’ del 2005 l’istituzione in Italia della Festa dei nonni, ricorrenza civile che viene celebrata il 2 ottobre di ogni anno secondo la legge n. 159 del 31 luglio 2005. Il 2 ottobre corrisponde al ricordo liturgico nel cattolico Calendario dei Santi.
Certo il rapporto dell’anziano con la società e con le nuove generazioni in particolare, è emerso con prepotenza in questo periodo di pandemia in cui hanno perso la vita soprattutto gli anziani che rappresentano la parte più fragile della nostra società. Così tutti noi abbiamo iniziato ad interrogarci sul problema, soprattutto sul destino dei più fragili, e ci siamo accorti che siamo molto indietro in tema di rispetto e considerazione sociale della vecchiaia. Soprattutto i giovani hanno bisogno di riflettere su questo argomento e porsi, dinanzi agli anziani, con rispetto e amore.
I nonni nelle nostre famiglie sono molto importanti perché sono la nostra storia, le nostre radici e conoscerle significa possedere un buon bagaglio per creare un futuro migliore: questo dovrebbe essere lo scopo a cui tutti i giovani di oggi dovrebbero protendere.
A tal proposito merita grande considerazione l’annuncio del Santo Padre, in occasione dell’Angelus di domenica 31 gennaio di quest’anno, dell’istituzione della “Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani” che si terrà a partire da domenica 25 Luglio di quest’anno. La scelta della data è stata determinata dalla ricorrenza liturgica del 26 luglio, dei Santi Gioacchino e Anna che erano genitori di Maria e nonni di Gesù.
La data è ormai prossima e tutta la Chiesa si sta preparando all’evento.
Si tratta di una giornata estremamente importante sia per la sua risonanza sociale, che sottolinea l’importanza dell’argomento dal punto di vista del mondo civile, sia per l’importanza che l’istituzione della Giornata Mondiale riveste dal punto di vista spirituale. Aspetto questo, affatto trascurabile e ricordato da Papa Francesco in più riprese. Infatti non ultima è stata in occasione del Suo intervento al I Congresso internazionale di pastorale degli anziani “La ricchezza degli anni” nel gennaio del 2020 e comunque, già prima, nell’incontro con gli anziani in Piazza San Pietro del 28 settembre 2014.
Anche le Istituzioni internazionali ovvero l’Unione Europea, proclamò già nel 2012 l’anno dedicato al tema della vecchiaia e, anche quell’evento, fece nascere riflessioni e discussioni sul tema producendo effetti benefici in tutta la comunità che ha recepito gli indirizzi sui vari aspetti emessi in quell’occasione. Il problema però, è più radicato che mai ed ha bisogno di tanto altro ancora. Occorre che questi cambiamenti tanto auspicati, indispensabili per riformare l’intero ambito dell’organizzazione geriatrica in ogni singolo stato, vengano attuati veramente e producano un benefico feedback.
L’Italia ha bisogno di ripensare radicalmente questa organizzazione soprattutto a livello di assistenza domiciliare e di prevenzione della emarginazione dell’anziano. I presupposti ci sono tutti, dato che anche nel recente PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) molte di queste riforme sono contemplate. A supporto di tutto ciò occorre in parallelo il consenso vero, profondo di tutti noi per aiutare chi sta lavorando concretamente affinché l’intero assetto venga trasformato e contribuisca alla serenità di tutti noi.
In ogni caso il tema spirituale è cruciale per aiutare e sensibilizzare i giovani all’amore verso gli anziani, all’abbraccio dei loro nonni, all’ascolto delle loro storie. Solo prendendo in considerazioni questo tema potrà nascere tra i più giovani una nuova prospettiva di pensiero e di comportamento legata alla convivenza civile tra generazioni.
Patrizia Audino
12.06.2021
