Non è una novità che per vivere bene occorre possedere una buona dose di volontà e determinazione per raggiungere i propri obiettivi di vita. Questi fattori si basano psicologicamente sulle motivazioni che fungono da forza motrice nello scegliere cosa fare. Le motivazioni umane sono svariate ed hanno una valenza più o meno forte nei vari momenti della vita come anche possono modificarsi a seconda dei fattori sociali e ambientali che capitano nel proprio cammino.
Quando parliamo di motivazioni intendiamo quelle tendenti alla socialità, all’esplorazione, all’avventura, alla ricerca della fantasia (che rappresenta una forma di conoscenza immaginativa), alla creatività, al movimento, etc.
Soprattutto nella “terza età” queste motivazioni spesso accompagnano l’uomo insieme alla frustrazione di non poter vedere realizzati alcuni obiettivi che ci si era proposti lungo l’arco di vita, magari per motivi familiari o di lavoro. Ma è anche vero che spostare l’attenzione su ciò che a quell’età è raggiungibile aiuta a stare meglio in tutti i sensi, psicologicamente e fisicamente, essendo l’uomo un “unicum”.
Un esempio lo vediamo nello sport, peccato che ben pochi anziani provano a mettersi in gioco sia pur con le dovute precauzioni.
In questo periodo, in cui si celebrano le Olimpiadi 2020, viene inevitabilmente da riflettere sulla questione.
In America già dal lontano 1970 si svolgono le “Olimpiadi Senior” o “Nazional Senior Games” ad opera di Warren Blaney. Le prime olimpiadi senior si sono svolte al Los Angeles Coliseum e poi hanno continuato a svolgersi nei vari Stati degli U.S.A.
Ora alla base dei giochi esiste una “National Senior Games Association”. I giochi sono aperti agli adulti di età superiore ai 50 anni sino oltre ai 100 ed è divisa in fasce di età. E’una manifestazione aperta a vari sport ed a oggi conta la partecipazione di circa 14.000 atleti che si sfidano nel basket, nella corsa, nel nuoto, nel ciclismo, nell’equitazione e così via.
A queste gare partecipano atleti di ogni estrazione sociale (dalle persone comuni ai medici in pensione agli ex atleti) che nella loro vita hanno spesso dovuto mettere da parte il sogno di poter gareggiare e che ora diventa realtà: non è mai troppo tardi, come ci ricorda un famoso programma televisivo guidato dal bravissimo maestro Alberto Manzi tra il 1960 ed il 1968.
Per ora le Olimpiadi Senior sono soprattutto in America ma anch’io ho un sogno nel cassetto: poterle ammirare anche da queste parti. Ciò contribuirebbe certamente a riscattare il ruolo e l’importanza dell’anziano nella nostra società e per i nostri nipoti ovvero per le future generazioni che dagli anziani hanno bisogno di nutrirsi come ha dichiarato di recente Papa Francesco in occasione della prima “Giornata Internazionale dei nonni e degli anziani” che si è svolta il 25 luglio.
Sono fiduciosa, perché non raccogliere la felice intuizione americana?
09.08.2021
Patrizia Audino
