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Diaconato cammino di fede, intrapreso, oggi, da fedeli e laici, anche sposati. La Diocesi di Velletri-Segni festeggia Massimo Tartaglia, prossimo Diacono con il Ministero di “Accolitato”

foto cerimonia

DIACONATO - Anche i laici possono essere attivi ministri della Chiesa Cattolica. Ne è esempio attuale Massimo Tartaglia, che divide la sua vita tra il lavoro, come militare nell'Aeronautica Italiana, la famiglia, la Chiesa con la sua costante e attiva collaborazione nella comunità della Diocesi di Velletri – Segni e non solo. 

“Diventare Diacono è un mio forte e sentito desiderio”, sottolinea Massimo Tartaglia.

Grande è la sua commozione durante la cerimonia che lo vede protagonista nel ricevere il Ministero di “Accolitato”, un passo verso il diaconato.

Sua Eccellenza Vincenzo Apicella, vescovo della Diocesi di Velletri-Segni, terra di città storiche e papali, alle porte di Roma, il 29 giugno 2017, presso la Basilica di San Clemente a Velletri, Santuario della SS. Maria delle Grazie, ha officiato la solenne cerimonia di “Accolitato” per Massimo Tartaglia.

“Ognuno nella Chiesa è chiamato a ricoprire il posto per cui è chiamato dal Signore”; con tali parole il vescovo Apicella esordisce chiedendo a Massimo Tartaglia se “è pronto con la sua fede a tale compito nella Chiesa”. Tartaglia risponde: “Eccomi”.

Dopo l'appello della Chiesa, Sua Eccellenza Apicella, chiamandolo “figlio carissimo”, gli affida il compito di affermare il Ministero di “Accolitato”, porgendo un vassoio con il pane, simbolo dell’Eucarestia e benedicendolo.

Massimo Tartaglia, indossata la veste dalmatica, distribuisce ai fedeli l'Eucarestia, circondato dall'affetto e dal supporto della sua famiglia, la moglie Doriana e la figlia Jasmine, degli amici e di tutto il Collegio Sacerdotale, con i Diaconi della Diocesi.

Il prossimo traguardo sarà l'Ordinazione Diaconale, per cui dovrà trascorrere un periodo di circa sei mesi dall'Accolitato; dopo tale intervallo, ricco ed impegnativo di esami teologici, il Vescovo, dopo un attento scrutinio, lo promuoverà all'Ordine del Diaconato, concludendo i tre anni di formazione.

Il termine “Diacono” deriva etimologicamente dalla lingua greca διάκονος - diákonos, che vuol dire “servitore”; il Diacono ha il compito e la funzione nella Chiesa Cattolica di assistere il Vescovo e i Sacerdoti del Collegio Episcopale della Diocesi, per cui necessita una formazione umana, spirituale, dottrinale; può distribuire l'Eucarestia, predicare, amministrare il Battesimo, celebrare la liturgia delle parole, evangelizzare, catechizzare.

Le sue insegne sono la bianca veste dalmatica e la stola di colore rosso.

“Una festa per la Chiesa”, sottolinea il Vescovo Apicella facendo riferimento al desiderio di Sua Santità Papa Francesco a che si moltiplichino i Diaconi, testimoni di fede.

Un lungo applauso ha accompagnato la processione dei Sacerdoti in Basilica, in segno di festa per Massimo Tartaglia, che avanza tra i rappresentanti del Collegio Episcopale.

di Emanuela Dell'Ali

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