ISTRUZIONE - “Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà. Se uno ha imparato ad imparare questo, gli rimarrà per sempre. La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, del bene, del bello. Queste tre dimensioni intrecciate ci fanno amare la vita e ci aprono le ali per volare in alto”. Con questo pensiero scritto da Papa Francesco sono stati salutati i docenti, gli alunni e le loro famiglie intervenute all'inaugurazione dell'Anno Scolastico 2017/2018 nella Scuola dell'Istituto Maestre Pie Venerini di Velletri.
E' stata una festa di gioia, colori, musica, a cui hanno partecipato i bambini che frequentano le classi della Scuola dell'Infanzia e Primaria. La Scuola presenta un ricco percorso educativo che si completa con le attività pomeridiane extracurricolari. La direttrice scolastica, dott.ssa Luisa Goretti Nuzzo, ha inviato auguri di buon inizio scolastico, così come la Madre Superiore Suor Gabriella, che ha operato come Dirigente negli anni precedenti.
La Scuola vanta una tradizione educativa riconosciuta nell'ambito ecclesiastico e laico che risale al XIX secolo; i docenti attualmente sono laici e affiancano le Maestre Pie, che svolgono attività evangeliche.
Operano con gli alunni dalle ore 8 alle ore 16, stimolandone la curiosità ad imparare, spaziando in molte aree culturali.
Interessante è scorrere le origini della Scuola Maestre Pie Venerini, che affonda le prime radici nel 1655, anno di nascita della sua ideatrice e fondatrice, Rosa Venerini, giovane donna appartenente ad una nobile famiglia di Viterbo.
Nel 1676 la giovane Rosa, molto religiosa, espresse il desiderio di rinchiudersi nel Monastero di Santa Caterina a Viterbo, ma ne uscì pochi mesi dopo, desiderando operare tra i poveri della città, attivamente, non solo con la preghiera.
Spinta dal suo generoso animo iniziò ad aiutare le fanciulle povere e quelle abbandonate, che vivevano ai margine della società di Viterbo, ignorate e bistrattate.
Le chiamo a sé, dando loro fiducia; le invitò nella casa paterna per la recita del rosario, e pian piano insegnò loro a leggere, scrivere, oltre il catechismo. Aggiunse poi l'insegnamento di mestieri, come il cucito, il ricamo, la lavorazione della lana. Rosa Venerini ebbe una guida essenziale, spirituale e pratica, nella persona di Padre Ignazio Martinelli, docente di filosofia presso la Scuola dei Gesuiti. Con il suo aiuto, nel 1685 Rosa Venerini aprì una “Scuola” frequentata dalle ragazze del popolo, gratuita. All'epoca, l'educazione pubblica era esclusivamente rivolta ad alunni di sesso maschile; le bambine e le fanciulle, di ceto borghese e nobile, venivano educate privatamente; il resto del popolo era ignorante. La Scuola di Rosa Venerini, man mano, acquistò fiducia e le ragazze del popolo iniziarono a frequentarla assiduamente; la fama del buon metodo portò anche iscrizioni di fanciulle benestanti. Rosa Venerini divenne la loro Maestra; fu affiancata, dato il crescente numero delle iscritte, da due suore amiche, che acquisirono il titolo di “Maestre Pie”. La Scuola varcò i confini di Viterbo; il Cardinale Barbarigo istituì la Congregazione di Maestre Pie, avviando un noviziato per fanciulle che desideravano insegnare. Molte furono le Scuole istituite in tutto il Lazio, con il plauso anche dei Pontefici dell'epoca, tanto che ne richiesero una anche a Roma; Rosa Venerini organizzò e seguì la Scuola di Roma nel 1713, l'8 dicembre. Le Maestre Pie Venerini aumentavo sempre di più. Il 7 maggio 1728 muore la Maestra Pia Rosa Venerini. La sua opera però non si fermò ma si moltiplicò in nuove scuole non solo in Italia ma anche in altri Paesi del mondo. Ogni Scuola, anche oggi, segue il principio di insegnare l'amore, il rispetto per la vita umana, seguendo i valori del Vangelo, educando ad imparare “aprendo la mente e il cuore alla realtà”.
di Emanuela Dell'Ali
